E’ un progetto scenico originale di teatro urbano, creato e allestito da Abraxa Teatro con la partecipazione dei propri attori e di quelli provenienti da altri giovani gruppi di teatro.
Regia e scrittura scenica: Emilio Genazzini
Interpreti ultima edizione: Ilaria Cenci, Massimo Grippa, Paolo Grippa, Sandro Mengali, Marcella Marinelli, Alessio Pala, Francesca Tranfo
“L’unica verità è che il tempo non sappiamo esattamente cosa sia, ma c’è.
Noi possiamo anche non occuparci di lui, è certo però che lui si occuperà di noi. […]
Più lo indaghiamo, più costruiamo macchine per risparmiare il tempo, più lui si assottiglierà e meno lo troveremo”
La performance narra il viaggio intrapreso da un gruppo di persone, provocato da una situazione di crisi: queste persone si sentono immerse in qualcosa di sconfinato e misterioso che non riescono a decifrare: il TEMPO. Ne hanno bisogno sempre più ma ogni minuto che passa se ne ritrovano sempre meno. Tutti si sentono passeggeri di qualcosa da cui non si può scendere e di cui, soprattutto, non si riesce a diventare guida.
Questa rappresentazione trae ispirazione da “La Conferenza degli Uccelli” del grande regista inglese Peter Brook, in cui gli uccelli intraprendono un viaggio iniziatico alla ricerca di un re: attraversando sette valli, conosceranno difficoltà, resistenze e passioni per raggiungere la meta che alla fine scopriranno in se stessi.
Anche “i Passeggeri del Tempo” percorreranno un viaggio con tappe simboliche, scegliendo, un mezzo come la metropolitana oppure autobus, corriere, vaporetti o altrimenti un percorso pedonale per vivere emozioni e situazioni, ognuno con gli oggetti o condizioni che caratterizzeranno le piccole storie di ognuno: la donna dai fiori, l’uomo dall’ombrello nero, la ragazzina dai tacchi alti etc.
Gallery
Abraxa Teatro sta conducendo da alcuni anni una ricerca che possa contribuire a dare una risposta al problema della comunicazione attraverso l’atto artistico – teatrale. Una risposta è il “ teatro urbano” in tutti i luoghi dove si possono trovare potenziali spettatori: “in fila alla posta”, “in coda ai semafori”, “nelle stazioni o nelle vetture della metropolitana” etc. Dimostrare che si può realizzare un intervento di teatro in quei luoghi e renderlo fruibile sia da chi può vederlo per intero sia da chi può fermarsi solo pochi minuti, significa dimostrare che il teatro è un’arte viva e contemporanea.
Cari Abraxa Teatro,
ieri sono stata vostra ospite sulla macchina del tempo
e devo dire che mi avete piacevolmente stupita.
Lo spettacolo oltre ad essere coinvolgente è stato un
ottimo esempio di come un luogo odiosissimo qual è la
metropolitana possa trasformarsi in un luogo magico,
ricco di suggestioni, una macchina del tempo, appunto.
Macchina che è funzionata a puntino, visto che al
termine del viaggio i miei compagni viaggiatori ed io
avevamo perso la concezione del tempo.
Vi ringrazio per questo bel regalo e spero di aver
presto occasione di assisterne ad altri.Una passeggera-spettatrice