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Ecologia Arte Vita di Hermann Hesse

“Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi… Sono come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche. Tra le loro fronde stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito… Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita… “(H. Hesse, 1920)

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Regia e drammaturgia Emilio Genazzini
Interpreti Massimo Grippa / Paolo Grippa / Martina Verdi
Testi originali Emilio Genazzini
Testi tratti da Hermann Hesse
Disegno luci Emilio Genazzini
Tecnico luci Francesca Tranfo
Scenografia Lorenzo Luchetti
Costumi e accessori scenici Matilde Guiducci
Consulenza drammaturgia Clelia Falletti
Musiche originali Paolo Grippa
Selezione dei brani musicali Il Collettivo della Compagnia
Foto Guido Laudani

Lo spettacolo è concepito idealmente in quattro fasi, in quattro periodi della vita dello scrittore per identificare il ciclo naturale dell’esistenza umana con le stagioni che scandiscono il ritmo della natura, di cui Hesse scrive pagine bellissime di prosa e di poesia in numerosi suoi scritti e in particolare ne “Il Canto degli Alberi” da cui questo allestimento riprende il suo titolo.

Lo spettacolo si sviluppa su un percorso fisicamente sopraelevato che permetterà agli spettatori di tutte le età di seguire la messa in scena. La narrazione si presenta con diversi livelli di qualità e pregi che si amalgamano per esprimere un unico, grande affresco, composto da brani delle opere scelte di Hesse sui quali sono state realizzate artisticamente le azioni fisiche degli attori, rafforzate dall’intervento di musiche impareggiabili, ascoltate dallo scrittore, come Il Flauto Magico di Mozart o L’Inno della Gioia di Beethoven accanto all’uso di sonorità e melodie contemporanee.
Questo nuovo spettacolo di Abraxa Teatro vuole essere un omaggio artistico e spettacolare alla vita e alle opere di H. Hesse, che seppe viaggiare attraverso la fine dell’ottocento fino a raggiungere la seconda metà del novecento con un’essenza umana animata costantemente da un sentimento di indipendenza artistica e di libertà spirituale.
Già tredicenne “una cosa gli era chiara”: diventare “poeta oppure niente”.

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Rassegna Stampa

Cristina Gattamorta – Persinsala.it

Naïf e delicato, La voce degli alberi .. rivela un Hesse poco frequentato .. Un tributo va perciò a Emilio Genazzini di Abraxa Teatro, per aver scritto e diretto questa biografia poetica (dopo quella su Cesare Pavese)