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Evento Spettacolare da Vivere Attraverso le Immagini e le Suggestioni, i Richiami e le Sensazioni, le Ombre e i Colori di una delle Leggende più Famose e Conosciute in Assoluto.

L’ardua historia del dottor Johann Faust, ben noto mago e negromante, come si è promesso al diavolo per un determinato periodo della sua vita, di quali straordinarie avventure egli fu protagonista o testimone in questo tempo, fino al momento in cui ricevette la ben meritata mercede. Per la maggior parte desunta dai suoi scritti raccolti, quale esempio orrendo per tutti i superbi, i saccenti e gli empi, un esempio disgustoso oltre che un amichevole ammonimento. 

La leggenda di Faust

Progetto scenico – regia e drammaturgia Emilio Genazzini
Personaggi principali Massimo Grippa (Faust) / Hal Yamanouchi (Mefistofele) / Francesca Tranfo (Margherita) / Ilaria Cenci (Angelo del Bene) / Donatella Morabito (Angelo del Male) / Lorenzo Ghisolfi (Wagner) / Andrea Chianelli (Robin il Clown)
Maestri di Cerimonie Giampiero Cutinelli Petrone / Maurizio Tartaglione
Altri personaggi e Coro Silvia Antonelli / Ilenia Barbieri / Claudia Brunetto / Annalisa Bruni / Rossella Corcione / Annalisa Morsella / Pia Petrarulo / Giuseppe Ranalli / Antonella Strano / Ornella Vinti
Voce recitante Emilio Genazzini
Testi originali Emilio Genazzini
Testi Goethe / Marlowe / Spies
Disegno luci e amplificazione Antonio Accardo / Fausto Prò
Tecnici Luci e audio Staff di Fausto Prò
Scenografia Aurora Tomarchio
Costumi e accessori scenici Matilde Guiducci
Consulenza drammaturgica Clelia Falletti
Selezione dei brani musicali Emilio Genazzini
Musicisti Gianni Ricchizzi (Sitar e Santoor) / Stefano Ribeca (Flauto)
Registrazioni audio Enrico Venturini / Associazione “Musica Oggi”
Foto Guido Laudani

E’ un’opera che dimostra di essere un cosmo di ritmi, di immagini e, soprattutto, di emozioni la cui messa in scena è ideata come un percorso, che sorprende e attrae gli spettatori, calandoli ogni volta in situazioni particolarmente suggestive. I luoghi scelti per l’allestimento devono possedere una propria storia, oppure una particolare valenza artistica o ambientale, devono essere “carichi di una propria presenza”, in modo che l’energia della Leggenda di Faust possa avvantaggiarsene e proporre un evento veramente unico.
I luoghi possono essere: castelli, abbazie, chiese o chiostri, parchi, siti archeologici ma anche fabbriche abbandonate, zone portuali dimesse e molti altri luoghi possibili, da scegliere accuratamente.Maestri di cerimonia conducono gli spettatori attraverso le gesta della leggenda dando chiavi di lettura agli eventi che via via si succedono. In questa maniera il pubblico partecipa all’atto teatrale seguendo lo svolgersi delle scene inserite in spazi differenti l’uno dall’altro, tramite un’elaborazione drammaturgica originale che tiene conto e che ricompone, integrandole, le opere relative alla Historia von D. Johann Fausten di Spies, al testo di Goethe e principalmente alla Tragica storia del Dottor Faust di Marlowe.

Ed è proprio la ribellione individuale del grande autore inglese e le sue qualità tragiche, comiche e poetiche che impregnano l’atmosfera della leggenda dandole quel dinamismo e quel grande affresco di forme proprie anche del primo barocco.

Ogni scena è stata curata per ottenere l’effetto più appropriato dalla numerosa presenza di attori, musicisti e tecnici (circa 25 persone)con l’intenzione di approfondire il rapporto tra il lavoro fisico e vocale degli attori e il supporto ingegnoso del disegno luci condito dagli effetti luminosi e ambientali per esempio come neve, fumo e fuoco.

L’ideazione del “Faust- pensiero”, e cioè la possibilità del pubblico di ascoltare la voce interiore del protagonista durante tutte le scene della rappresentazione, si fonde con altre invenzioni sceniche come la discesa spettacolare da un campanile (o altro), le ombre orgiastiche danzanti, le apparizioni e sparizioni e l’uso dei cavalli che trasportano nella notte Faust e Mefistofele.

La Leggenda di Faust è uno spettacolo in cui il protagonista rimane una figura di cui si possono investigare le dimensioni umane e ritrovarle nella parabola esistenziale dell’individuo genericamente inteso con le sue tentazioni, ambizioni e pentimenti, con le sue paure e il suo amore.

Gallery
Rassegna Stampa

CORRIERE DEL SUD-LAZIO (Maria Clotilde Recchia)

Suggestiva messa in scena della ‘La Leggenda del Faust’ (…) Genazzini, con il suo gruppo, è riuscito ad immergere direttamente gli spettatori nell’universo faustiano ricreando quei luoghi e quelle atmosfere proprie del mondo del noto dottore ormai divenuto leggenda”.

L’INCHIESTA (Lucia Rossignoli)

“Particolarmente affascinante la messa in scena itinerante de ‘La Leggenda di Faust’ (…). L’elaborazione drammaturgica di Abraxa Teatro si è rivelata assai originale”.

IL TEMPO (Barbara Passa)

“Una simile esperienza che coniuga ricerca, attività sperimentale e messa in scena costituisce uno stimolante motivo per non mancare!”.

CRONACHE CITTADINE (Gaetano D’Onofrio)

“Bravi gli attori dell’Abraxa Teatro che hanno imbastito un evento scenico nella Badia della Gloria valorizzando anche i luoghi più nascosti del duecentesco monastero con la celeberrima leggenda del dottor Faust”.

CORRIERE DELL’UMBRIA (Giovanni Bosi)

“’La Leggenda di Faust’ che mette in scena l’Abraxa Teatro è un’opera che dimostra di essere un cosmo di ritmi, di immagini e, soprattutto, di emozioni la cui messa in scena è un percorso in luoghi aperti e chiusi particolarmente ‘accoglienti’ e ‘indicati’ dal punto di vista artistico ed ambientale (…) il pubblico partecipa all’atto teatrale seguendo lo svolgersi delle scene inserite in spazi differenti l’uno dall’altro, tramite un’elaborazione drammaturgica originale”.

“Ormai niente gli è più caro di quel sapere buio
che antepone perfino al sommo bene”

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