Improvvisi Urbani
PROGRAMMA DEL 22° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO URBANO
“Improvvisi Urbani”
1 settembre
Dalle ore 21:00 al Giardino degli Aranci prologo ricorrente del festival:
Un Bagaglio di Idee
Letture di Testi di Nuovi Drammaturghi Italiani
(opera inedita per il territorio nazionale)
In occasione della IX edizione della rassegna EXIT che si terrà tra novembre e dicembre 2016, promossa dalla Fed. It. Art. – Federazione Italiana Artisti, alcuni tra i giovani (e non solo) drammaturghi italiani che hanno partecipato con i propri testi teatrali inediti all’iniziativa UN BAGAGLIO DI IDEE, nell’ambito della rassegna EXIT, vedranno i propri testi letti e teatralizzati da giovani attori durante questa rassegna. Il Festival Internazionale del Teatro Urbano vuole dare un’anticipazione dell’iniziativa di dicembre e soprattutto vuole dare un’importante opportunità a giovani attori e drammaturghi di farsi apprezzare all’interno di una vetrina internazionale.
Presentazione e regia di Francesca Tranfo:
– “Eppur ancor si fa teatro” di David Bizzarri, con Andrea Marcucci e Riccardo Ruta;
– “Il Paese delle facce gonfie” di Paolo Bignami, con Riccardo Ruta e Camilla Nicolini.
Alle ore 22:00all’interno del Giardino degli Aranci:
Cuori Dannati
Concerto d’attore a cura del Teatro Potlach
Regia: Pino di Buduo
Con: Daniela Regnoli
Viaggio musicale nella Germania anni ‘30 attraverso ballate e canzoni scritte da B. Brecht e musicate da K. Weil che ci trasportano nell’Europa del secolo scorso nel periodo a cavallo delle due guerre. Storie di donne che ricordano i loro sedici anni, quando ancora bambine erano pronte ad innamorarsi del primo malfattore, donne senza un’adolescenza, cresciute troppo in fretta sotto le bombe della seconda Guerra mondiale. Una prostituta ricorda con tenerezza e nostalgia l’amore per il suo protettore, sei lunghi mesi passati insieme in quel bordello non si scordano facilmente perché il loro era un vero amore, mentre Jenny, sguattera in una bettola di una piccola città di porto, sogna con rabbia il suo riscatto, ed il suo sfrenato desiderio di vendetta non si placa fino a che non sarà fatta giustizia. Ma anche il lungo elenco delle malefatte del bandito Mackie Messer, protagonista dell’Opera da tre soldi, ed i buoni propositi di Barbara, giovane figlia di B.Brecht, ragazza decisa e determinata, sa cosa pretendere dalla vita e dagli uomini o crede di saperlo, perché poi quando l’amore arriva, arriva. Desideri, passioni, ricordi e destini di donne ma anche debolezze di uomini, storie anonime di persone comuni come noi, piccole tempeste quotidiane, a volte cuori dannati. E di tutto ciò viene scritto nei libri di storia quando a subire queste tempeste sono le vite dei grandi. Uomini di pensiero e filosofi, ma anche re, regine, imperatori e condottieri, il vecchio saggio Salomone, Cleopatra, Giulio Cesare, lo stesso B.Brecht, credevano di avere il mondo nelle loro mani, che ne è stato di loro?
2 settembre
Dalle ore 18:00 al Giardino degli Aranci prologo ricorrente del festival:
Un Bagaglio di Idee
Letture di Testi di Nuovi Drammaturghi Italiani
Presentazione e regia di Francesca Tranfo:
– “La radio che non c’è” di Raffaella Notaroberto, con Giulia Genazzini, Andrea Marcucci, Riccardo Ruta.
Alle ore 21:00 all’interno del Giardino degli Aranci:
What goes up must come down
…perché la giocoleria non è un gioco da ragazzi!
Spettacolo a cura di Anthony Trahair (GB)
Un viaggio spettacolare comico e surreale attraverso le tecniche di circo-teatro, liberamente ispirato ai testi del saggio taoista Chuang Tzu.
“Un guardiano di scimmie nel dare loro da mangiare disse: al mattino vi darò tre ghiande e alla sera due. Allora tutte le scimmie andarono in collera. Allora egli disse: bene dunque al mattina due e alla sera tre! E tutte le scimmie furono contente.”
“What goes up must come down” è lo spettacolo che segna il ritorno sulla scena del famoso giocoliere Anthony Trahair. Uno spettacolo di teatro fisico, che racconta per paradossi il paradosso della vita. Gli attrezzi da giocoliere sono usati come mezzi espressivi, al di là del virtuosismo. Il testo, essenziale e giocoso, è ispirato alle opere di Chuang Tzu, uno dei più divertenti e provocatori tra gli antichi saggi taoisti. Nei cinquanta minuti dello spettacolo il personaggio terrà “abilmente” la scena e catturerà completamente l’attenzione degli spettatori, alternando numeri circensi a una comicità stralunata che tocca l’anima.
Alle ore 22:00 all’interno del Giardino degli Aranci:
Amor Sacro, Amor Profano
Viaggio spettacolare tra Bharata Natyam e Flamenco
a cura del Teatro Tascabile di Bergamo
Regia: Renzo Vescovi
Con: Caterina Scotti
L’equivalenza tempo-spazio è un classico della tradizione teatrale europea. Quando si allude alle esperienze del viaggio si pensa istintivamente alla categoria dello spazio. Una riflessione più consapevole, tuttavia, sembra suggerire che il senso di alcuni viaggi non riposi tanto sulla vastità dello spazio quanto nella profondità del tempo. Alla doppia categoria è riconducibile lo spettacolo che il TTB-Accademia delle Forme Sceniche presenta sotto il titolo di Amor sacro, amor profano, uno spettacolo fra Bharata Natyam e Flamenco. Il lavoro inizia con una serie di danze del repertorio classico del sud dell’India, il Bharata Natyam. Si tratta della più nota fra le danze classiche indiane femminili. Come è spesso accaduto alle tradizioni asiatiche sotto il dominio coloniale dell’Occidente, questa antica forma di cultura scenica è stata in pericolo di estinzione. L’omologazione delle classi alte del subcontinente al ceto coloniale britannico aveva condannato al disinteresse più ancora che alla clandestinità questa forma d’arte, variamente tacciata di essere primitiva e oscena. Si tratta in realtà di una sofisticata esperienza artistica di alto livello mistico basata sulle metafore di rapporto erotico che troviamo così diffuse nella letteratura spirituale a cominciare dal Cantico dei Cantici e della Bibbia. A questa prima parte si collega il secondo momento dello spettacolo, dedicato al Flamenco. Non si tratta di un viaggio bizzarro o incongruo fra India e Andalusia naturalmente. Sotto l’apparente distanza, l’aggressivo erotismo delle bailaoras con il lembo della falda fra le dita si ricollega per decantamento laico o sua trasmutazione romantica al mondo sacro delle Devadasi, le sacerdotesse dei templi indiani. Ne è spia il complessivo linguaggio del corpo e specie la tecnica specifica di quello zapateado, il passo tacco-punta che porta in Spagna, attraverso il lungo viaggio dei nomadi Gitani, la base essenziale del lessico del teatro-danza classico indiano. L’analogia delle forme collega anche i sapori di un mondo ormai tramontatoti la devozione di una preghiera che si fa danza, il senso dell’onore e della dedizione che si consegnano e si incarnano nel ritmo delle chitarre gitano-andaluse.
3 Settembre
Dalle ore 18:00 al Giardino degli Aranci prologo ricorrente del festival:
Un Bagaglio di Idee
Giovani attori leggono nuovi drammaturghi italiani
Presentazione e regia di Francesca Tranfo:
– “Il Paese delle facce gonfie” di Paolo Bignami, con Riccardo Ruta e Camilla Nicolini.
Alle ore 21:00 all’interno del Giardino degli Aranci:
Occhio x Occhio e il mondo diventa cieco
Spettacolo a cura della compagnia Semi Volanti
Regia: Valerio Gatto Bonanni
Con: Edilson Araujo, Mohamed Kamara, Boutros Popos
Spettacolo che si ispira alla leggerezza della clownerie per riflettere sulla violenza che l’uomo attua sull’uomo e per mostrare i meccanismi che possono interrompere questa modalità universale. Perché l’uomo fa le guerre? Perché lo straniero ci fa paura? Da cosa nasce il desiderio di vendetta? Cosa ci offende e perché non riusciamo a controllare la nostra aggressività? Come si può porre fine alla catena dell’odio? Ogni individuo porta in sé tutti gli elementi che costituiscono l’umanità nella sua generalità: dal micro – l’individuo – al macro – un popolo. Da due bambini che litigano per i pennarelli a due stati che si fanno la guerra per il petrolio.
Come esseri umani facciamo un’enorme fatica a spegnere i conflitti che sorgono, anzi spesso li alimentiamo con le nostre paure e frustrazioni fino a ingigantire i problemi e a metterci in una condizione distruttiva. Secondo alcuni studiosi di scienze umane un buon modo per placare l’energia distruttiva, causata dal risentimento e dall’odio, è quello di fermarci, sospendere ogni azione, poi osservare cosa ci sta succedendo e infine accogliere la forte sensazione di comprensione e di amore verso la persona che prima odiavamo.
Abbiamo utilizzato il linguaggio della comicità dei clown (senza naso rosso!) per parlare di questa dinamica antropologica. Ripercorriamo, senza perdere il lato comico dell’esistenza, le tre diverse fasi di vita dell’uomo: infanzia, maturità e anzianità e tracciamo alternative comportamentali nutrendoci di musica, pazienza, dialogo e amore.
Alla fine dello spettacolo seguirà un confronto con il pubblico.
Occhio X Occhio e il mondo diventa cieco è composto da un attore ivoriano, uno egiziano e uno brasiliano.
Alle ore 22:00 all’interno del Giardino degli Aranci:
La Fascinazione dei Numeri.
La Divina Commedia, Dante e la sua Morte
Spettacolo a cura della compagnia Abraxa Teatro
(Prima Nazionale)
Regia: Emilio Genazzini
Con: Alessandro Blasioli, Martina Furfaro, Elisa Galletto, Massimo Grippa, Alessio Renzetti, Antonio Scarfì, Agnese Toneguzzo
Voce fuori campo: Stefano De Sando
Questo nuovo allestimento sarà un viaggio artistico in cui la numerologia, cara prima di tutto a Dante, è stata una fonte di ispirazione e allo stesso tempo un possibile “sistema” entro il quale ordinare i materiali scenici. È particolarmente evidente che il 3 sia l’elemento numerico principale e ricorrente nella Commedia e pertanto si è scelto di elaborare questo spettacolo sul tracciato poetico di tre canti dell’opera: il Canto III dell’Inferno, il Canto VI del Purgatorio e il Canto III del Paradiso (ancora e sempre il numero 3 e un suo multiplo). La particolarità che rompe però il “sistema” di ideazione, cosi come il poeta sa ben andare oltre le sue tante composizioni numeriche, è che la performance avrà come tema anche la prima metà del Canto IV del Paradiso che chiuderà lo spettacolo e introdurrà l’epilogo narrativo sulla morte de Dante.
I versi di Dante saranno la naturale colonna vertebrale con cui l’azione scenica dovrà continuamente confrontarsi e mettersi in gioco relazionandosi anche con gli altri linguaggi scenici presenti: la musica, che accompagnerà le azioni e la scenografia specificamente ideata per l’occasione, contribuirà a creare la totalità dello scenario in cui gli spettatori si ritroveranno immersi. In particolare una voce narrante registrata avrà il compito di mantenere il filo drammaturgico attraverso cui si svilupperà tutta la messa in scena e questa voce sarà quella di un interprete d’eccezione, Stefano De Sando, la voce ufficiale di Robert De Niro e doppiatore di molti altri attori famosi americani. I versi di Dante saranno invece lo stimolo emotivo di riflessione e di espressione dei contenuti specifici mentre le azioni sceniche avranno il compito di far vivere ciò che i versi evocano. Il tutto per raggiungere un coinvolgimento di sentimenti ed emozioni più totale.
4 settembre
Alle ore 10:00 al Giardino degli Aranci:
Creare con la carta
Raccontare storie con origami e kirigami
Laboratorio teatrale per bambini a cura della compagnia Teatro P
“C’era una volta un pezzo di carta… un pezzo di cata qualsiasi che poteva però diventare qualsiasi cosa…”
La compagnia Teatro P, specializzata nel realizzare spettacoli e attività per bambini, è al quarantesimo anno di attività e proporrà un laboratorio improntato ai temi dell’ecologia, del riciclo e del riutilizzo. I piccoli partecipanti, sotto la guida di un animatore, saranno i veri protagonisti dell’attività e delineeranno segmenti di storia seguendo lo schema delle fiabe utilizzando la carta e le forbici. Questo tipo di lavoro teatrale consente ai piccoli spettatori di familiarizzare gli uni con gli altri, creare gruppo e sviluppare la fantasia
Alle ore 11:00 al Giardino degli Aranci:
Il Cartastorie
Viaggio con il Piccolo Principe
Spettacolo per bambini a cura della compagnia Teatro P
Regia e interpretazione: Piero Bonaccurso
con l’assistenza di Alessandra Caruso
C’era una volta un pezzo di carta… un pezzo di carta qualsiasi che poteva però diventare qualsiasi cosa. Gli spettatori sotto la guida degli attori saranno i veri protagonisti e racconteranno una storia seguendo lo schema delle fiabe utilizzando carta e forbici. È uno spunto originale per parlare di ecologia, riciclo e riutilizzo in tempi come questi dove ogni albero è più che mai importante e speciale. È un metodo originale per stimolare i ragazzi alla manualità e alla creatività nonché imparare a dar vita e animare gli oggetti creati. Atterrato malauguratamente nel deserto un pilota d’aerei fa la conoscenza di un ometto molto speciale. E fin qui tutto regolare. La nota storia del Piccolo Principe però in questo spettacolo-laboratorio viene tagliuzzata e reincollata. Il Piccolo Principe racconterà del suo viaggio nell’universo e di tutte le cose belle che ha visto e di chi ha conosciuto. Si parlerà di universo e mondi sconosciuti e immersi in queste fantasie insieme si costruiranno e animeranno tutti gli oggetti e gli animali che incontrati nei mondi fantastici.
Dalle ore 20:45 al Giardino degli Aranci prologo ricorrente del festival:
Un Bagaglio di Idee
Giovani attori leggono nuovi drammaturghi italiani
Presentazione e regia di Francesca Tranfo:
– “La radio che non c’è” di Raffaella Notaroberto, con Giulia Genazzini, Andrea Marcucci, Riccardo Ruta.
Alle ore 21:15 all’interno del Giardino degli Aranci:
La Fascinazione dei Numeri.
La Divina Commedia, Dante e la sua Morte
Spettacolo a cura della compagnia Abraxa Teatro
Regia: Emilio Genazzini
Con: Alessandro Blasioli, Martina Furfaro, Elisa Galletto, Massimo Grippa, Alessio Renzetti, Antonio Scarfì, Agnese Toneguzzo
Voce fuori campo: Stefano De Sando (voce italiana di Robert De Niro)
[Vedi sopra per sinossi]
Alle ore 22:45 all’interno del Giardino degli Aranci:
Sogno di una notte orientale di mezza estate
Spettacolo di teatro, danza e musica dedicato a Shakespeare a cura della compagnia Milón Méla (India)
Regia: Abani Biswas
Grandi maschere tradizionali e preziosi costumi classici, decorati in argento, saranno indossati dagli straordinari attori – danzatori. Gli spettatori assisteranno a quattro tipi di spettacoli differenti: danze tradizionali Gotipuà, melodie eseguite dai cantastorie Baul, coreografie acrobatiche dei danzatori Chhau, combattimenti ed esibizioni col fuoco dei maestri Kalaripayattu. 13 meravigliosi artisti, un regista e 2 tecnici daranno vita ad un evento particolarmente spettacolare e suggestivo. Gli artisti eseguiranno, inoltre, una parata di apertura allo spettacolo e un’eccezionale kermesse finale che attraverso ritmi magici ed evocativi coinvolgerà anche il pubblico. Questo spettacolo è da sempre una grande festa di colori ed attrazioni!!!