Processo a Dio
Liberamente ispirato al testo teatrale dello scrittore, premio Nobel per la pace, Elie Wiesel “Vorrei che questa fosse una notte calma è invece una notte che lancia grida che diventano stelle”
Regia testo e drammaturgia | Emilio Genazzini |
Interpreti | Sara Chirico/Massimo Grippa/Paola Morini |
Scenografia | Emilio Genazzini |
Disegno luci | Massimo Grippa |
Costumi | Matilde Guiducci |
Musiche dal vivo | Massimo Grippa |
Selezione musicale | Emilio Genazzini |
Scrittura scenica | Il Collettivo della Compagnia |
Consulenza Drammaturgica | Clelia Falletti |
Foto | Guido Laudani |
In una taverna, sull’ora del crepuscolo, si incontrano tre attori ebrei chiamati lì da un misterioso personaggio, che ha promesso di dare a loro un compenso in cambio della messa in scena di uno spettacolo da provare all’interno del locale. L’occasione per presentare lo spettacolo è la celebrazione ebraica del Libro di Esther, la Festa di Purim, la Festa delle Sorti.
I protagonisti, seguendo un gioco enigmatico architettato dallo sconosciuto impresario, scopriranno che la richiesta è quella di fare un processo a Dio, il Responsabile di ciò che accade:… E allora lo scopo di questo processo è solo quello di provare a capire: perché Dio dà agli assassini la forza e alle vittime le lacrime, l’impotenza e La vergogna. Voi lo capite? Io, no!…
Lo spettacolo evidenzierà la scelta dei protagonisti e l’evoluzione finale dello spettacolo.
“Avrete il coraggio di esprimere ciò che tanti pensano ma che pochi dicono? Di porre domande che non si possono porre?
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